Riparte il Bando #Conciliamo
Dopo lo stop di inizio ottobre, l’8 novembre il Dipartimento per le politiche per la famiglia ha pubblicato la versione definitiva del bando #Conciliamo, l’iniziativa lanciata a fine agosto che destinerà 74 milioni di euro alle imprese che vogliono investire nel welfare aziendale e nelle politiche di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Il testo definitivo del bando pubblicato nel sito del Dipartimento indica, come la precedente versione, che le proposte progettuali devono prevedere azioni che si propongono i seguenti obiettivi: crescita della natalità; riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne; incremento dell’occupazione femminile; contrasto dell’abbandono degli anziani; supporto della famiglia in presenza di componenti disabili; tutela della salute. La scadenza per presentare la proposta è fissata – come inizialmente previsto – per il 18 dicembre 2019.
Nel nuovo testo ci sono due importanti novità.
- La prima riguarda l’estensione della platea dei beneficiari anche alle micro e piccole imprese. Come sottolineato da Secondo Welfare qualche settimana fa, il fatto che il bando fosse inizialmente rivolto solo a realtà con più di 50 dipendenti rappresentava, a tutti gli effetti, un limite. Le micro e piccole imprese, che rappresentano la stragrande maggioraranza delle aziende che operano nel nostro Paese, per varie di ragioni hanno spesso difficoltà ad avviare politiche di welfare e di conciliazione vita-lavoro. Proprio per questo non includerle tra i potenziali beneficiari di #Conciliamo sarebbe stata una criticità evidente, che ora è stata quindi superata.
- La seconda novità è invece inerente alle modalità di finanziamento. I tecnici del Dipartimento hanno scelto infatti di modulare le risorse sulla base del numero di lavoratori coinvolti in ogni progetto. Nello specifico, la richiesta di finanziamento avrà delle soglie differenti a seconda delle dimensioni aziendali; come riprotato di seguito:
- tra un minimo di 15.000 euro e un massimo di 50.000 euro per le imprese con meno di 10 dipendenti;
- tra un minimo di 30.000 euro e un massimo di 100.000 euro per le imprese con meno di 50 dipendenti;
- tra un minimo di 100.000 euro e un massimo di 300.000 euro per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità;
- tra un minimo di 250.000euro e un massimo di 1.500.000 euro per le imprese con più di 250 dipendenti.
*Il seguente articolo è stato pubblicato su Secondowelfare.it, il 12 novembre 2019