Bocci, PD: «Nuovi posti al nido e welfare contro il calo nascite»
I nuovi nati in Italia sono pochissimi: al 1 gennaio, i bambini da zero a 12 mesi risultano solo 405mila, secondo i dati Istat. Di questi 23mila vivono nel territorio della Città metropolitana di Milano. «Il problema della denatalità è davvero serio, ma sia chiaro che non dipende dal lavoro delle madri. Anzi, se la donna lavora, grazie alla sicurezza economica, affronta la maternità serenamente e consapevolmente».
Non ha dubbi su questo Paola Bocci, consigliera regionale del Pd, che affronta subito il tema dalla radice. «Lavoro femminile, natalità, infrastrutture sociali e servizi educativi, strumenti per una maggiore condivisione delle responsabilità genitoriali come i congedi di paternità, sono aspetti strettamente legati tra loro – prosegue infatti la consigliera dem –. Perciò, se in Lombardia vogliamo contrastare il calo delle nascite, sono necessari sostegni articolati all’occupazione delle donne e dei giovani, potenziamento dei servizi educativi e del welfare di prossimità, provvedimenti per la condivisione della genitorialità tra donne e uomini».
Quindi «è la precarietà del lavoro, di uomini e donne, che genera insicurezza sul futuro». Anche per questo bisogna investire, «portando la spesa per famiglie e figli più su dell’1% del Pil». In che modo? «Per esempio le Istituzioni potrebbero finanziare nuovi posti nei nidi e supportare le imprese per un diffuso welfare aziendale».
*Il seguente articolo è stato pubblicato su Settegiorni Bollate – Economia e Lavoro, il 4 giugno 2021