“Conciliare impresa, lavoro e famiglia la grande sfida per le donne in azienda”
di Claudia Luise*
«Siamo di gomma: resistenti e tutti d’un pezzo, ma anche flessibili, con una naturale vocazione al cambiamento».
È il claim della «Sargomma» ma anche lo stile di vita di Brigitte Sardo: direttore generale dell’ azienda e da sempre impegnata nello sviluppo dell’ imprenditoria femminile e per il sostegno alle lavoratrici. È proprio la sua azienda, insieme alla Quid che è un’ impresa sociale di Verona, ad aver vinto la quinta edizione del premio «Women Value Company Intesa Sanpaolo», istituito dalla Fondazione Marisa Bellisario e dal Gruppo bancario per dare visibilità alle Pmi che investono su donne, gender equality e welfare.
Le due vincitrici sono state scelte da una rosa di 100 Pmi, selezionate tra le 800 che si sono autocandidate in tutta Italia.
«La Sargomma, nata a Torino nel 1981, ha un credo che resta lo stesso nel tempo: trovare nuove soluzioni tramite prodotti di qualità e realizzarle in modo sempre più innovativo ed efficiente. Mio padre collaborava con le maggiori carrozzerie torinesi e forniva particolari di componenti per gli interni delle automobili, per macchine di movimento terra e macchinari agricoli.
Poi intravide la possibilità di montare nelle innovative cabine chiuse delle macchine agricole tutti gli elementi di confort di cui è dotata un’ automobile. I componenti Sargomma gli garantirono un successo immediato. Oggi vendiamo 15 milioni di prodotti all’ anno a 150 clienti nel mondo» racconta Brigitte Sardo.
Con una General Manager donna e madre, l’ empowerment femminile è diventato parte fondante dell’ azienda. «A dispetto della situazione di crisi abbiamo ampliato il personale assumendo alcune giovani donne talentuose, che si sono aggiunte a quelle che erano già presenti in posizioni apicali e tradizionalmente di retaggio maschile. A ciò si aggiunge che, nonostante la pandemia, abbiamo comunque portato avanti il nostro progetto di welfare aziendale che attribuisce – spiega ancora la direttrice generale – un’ attenzione alla persona a 360°: dal punto di vista del benessere in azienda, della nutrizione, dell’ aspetto psico-fisico, dell’ apprendimento continuo».
La manager è anche presidente di Apid, l’ Associazione delle donne imprenditrici titolari di Pmi associate ad Api Torino, che raccoglie imprese provenienti da tutti i settori produttivi.
«Ho cominciato a dedicarmi al supporto dell’ imprenditoria femminile da quando mi sono occupata più attivamente dell’ azienda di famiglia. E come donna ho capito che in Italia c’ è un grande problema di fondo nel riuscire a conciliare la gestione degli affari e della famiglia. Sono stata fortunata – conclude la manager – a nascere in un ambiente che mi ha consentito di crescere. E sto cercando, a mia volta, di supportare le altre donne che fanno impresa e le donne che lavorano».
*Il seguente articolo è stato pubblicato su La Stampa (ed. Torino), l’8 luglio 2021