Milano, il costo della vita (+12%) corre più dell’inflazione: «E la crescita dei consumi si è azzerata»

da Gen 25, 2023Rassegna Stampa

Pane, riso e pasta a prezzi record. Pesano anche i costi di trasporto ed energia. Ridotta la capacità di spesa delle famiglie. Il presidente di Confcommercio Sangalli: incentivi alle aziende che sostengono i dipendenti.

Un chilogrammo di pasta di qualità media oggi costa 2,3: un anno fa veniva venduto a 1,96 euro. In dodici mesi è aumentata del 21,3%, anche se tra novembre e dicembre 2022 – mese cui gli ultimi dati sui prezzi al consumo a Milano si riferiscono – è «scesa» dello 0,2%. Il riso Carnaroli, invece, è arrivato a costare 4,9 euro al chilo , contro i 3,12 euro di dicembre 2021 e i 4,47 euro di novembre 2022: per questo cereale amatissimo dai lombardi la variazione tendenziale, cioè quella riferita allo stesso mese dell’anno precedente – è del 36,4%. Per il pane, invece, si rileva un +12,7% sul 2021 e un +0,1% a dicembre sul mese di novembre. E per il petto di pollo la cifra è ormai attestata sui 13 euro al chilo, contro gli 11,06 euro che si pagavano al supermercato un anno prima. Una spigola fresca, infine, costa il 6,7% più del 2021, ma schizza al 17,2% più dell’anno precedente se si tratta di una spigola surgelata. In generale, per i prodotti alimentari in città si registrano rincari per un 12,2% rispetto al 2021 e dello 0,1% su novembre.

E guardando al costo della vita nella sua complessità il dato è comunque allarmante: +12% da un anno all’altro e +0,2 da novembre a dicembre. Dati anche più alti di quelli relativi all’inflazione in tutto il Paese , che si attesa al 10,5%. E che hanno un effetto drammatico sui consumi, come dimostrano i dati di Confcommercio, che parlando di un «azzeramento della crescita dei consumi negli ultimi tre mesi del 2022» Spiega Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza: «Chiaramente, in una situazione in cui c’è un aumento generalizzato dei prezzi, soprattutto per trasporti, energia e prodotti alimentari, la capacità di spesa delle famiglie si riduce. E questo ha conseguenze anche sui commercianti. Nonostante in molti casi abbiano provveduto a intervenire per frenare gli aumenti. Penso, ad esempio, ai panificatori, che hanno messo in campo il contenimento dei prezzi assorbendo sulla loro attività l’aumento dei costi così da non farli pagare al consumatore».

Anche per queste ragioni, due giorni fa il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha proposto ai candidati in corsa per la presidenza della Regione Lombardia il taglio dell’Irap per le imprese che attuano il welfare aziendale per i propri dipendenti (in particolare per quanto riguarda le spese sanitarie).

Tra i settori che hanno avuto il maggiore rincaro, oltre agli alimentari, ci sono trasporti e energia. Per quanto riguarda i primi, la variazione tra 2021 e 2022 si attesta sull’8,2% in più, mentre tra novembre e dicembre il rincaro è stato dell’1% in più. In particolare, a essere aumentato è il costo delle automobili usate: +13,1% nel 2022, mentre una vettura nuova è rincarata del 6,6%. Chi si sposta con i mezzi pubblici , invece, ha dovuto elargire per il 2022 18,6 euro in più ogni 100 spesi nel 2021. Su treni e metrò, invece, si è avuto un risparmio del 6,5% rispetto al 2021 ma da novembre a dicembre dell’anno appena trascorso la variazione è stata, all’insù, dello 0,4%.

Le spese per «abitazione, acqua, elettricità e combustibili» hanno avuto un’impennata del 55,3% in più sul 2021 e, da un mese all’altro, sono scese solo dell’1,7%. Nel 2022 affittare una casa a Milano è costato 4 euro in più ogni 100 spesi nel 2021 e per pagarne l’energia elettrica si è sborsato il 170,9% in più. Il gas , invece, è costato il 112,9% più di quello che si è speso nel 2021. E anche se tra novembre e dicembre 2022 c’è stato un lieve calo del 2,5%, questo non ha risollevato le tasche (e l’umore) dei milanesi. Il gasolio per il riscaldamento , invece, è sceso dell’8,3% negli ultimi due mesi più freddi del 2022 nei dieci mesi prima il rincaro era stato di un quarto rispetto all’anno precedente.

Il seguente articolo è stato pubblicato su Corriere.it, il 22 gennaio 2023

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