di Valentino Santoni*

WelfareBit è un provider di welfare aziendale che, come gli altri operatori attivi sul mercato di cui vi abbiamo spesso parlato, si occupa di sostenere le imprese nelle varie fasi di ideazione, implementazione e monitoraggio di interventi o piani di welfare, offrendo un portale digitale predisposto nella gestione on demand dei servizi.

Grazie alla partnership con Namirial Spa, società informatica multinazionale leader mondiale nei servizi di dematerializzazione documentale, l’operatore ha recentemente “riscritto” la sua piattaforma adoperando la tecnologia blockchain, garantendo così la massima sicurezza e la tracciabilità nelle transazioni.

WelfareBit mette quindi a disposizione di imprese e lavoratori un insieme variegato di prestazioni welfare: si va dagli interventi per il sostegno all’istruzione (baby sitter, asilo nido, scuole di ogni ordine e grado, libri di testo, mensa, vacanze studio, ecc.) e per l’assistenza a familiari anziani e non autosufficienti (badanti, prestazioni mediche e infermieristiche, case di riposo e RSA, ecc.), fino ai rimborsi per gli interessi su mutui e finanziamenti, alla previdenza complementare e alla sanità integrativa. Vi è poi la possibilità di utilizzare il budget welfare fornito dall’azienda per acquistare buoni spesa e altri servizi relativi alla sfera del tempo libero, come palestra, attività sportive, abbonamento per il cinema o il teatro, mostre, viaggi e vacanze, corsi di lingue e altro.

I servizi “oltre” il welfare

WelfareBit, che di recente è divenuto anche socio di AIWA, l’associazione che riunisce i principali operatori del mercato del welfare aziendale, si occupa poi di realizzare le attività di consulenza e affiancamento all’impresa attraverso i suoi specialisti. L’operatore, attraverso Namirial, si appoggia infatti ad una vasta rete di consulenti del lavoro che operano lungo tutto il territorio nazionale. Tra queste figure professionali, vi sono figure riconosciute a livello nazionali, come Paolo Stern, Francesco Natalini e Vincenzo Barbaro.

In questo modo, oltre a fornire un sostegno sulle tematiche fiscali, normative, giuslavoriste e previdenziali, WelfareBit riesce ad affiancare le imprese nella redazione di piani di welfare “modellati” sulla base delle esigenze di queste ultime, attuando anche altri interventi, come l’analisi dei bisogni aziendali, l’analisi di fattibilità del piano welfare, le rendicontazioni periodiche, ecc. Inoltre, di recente abbiamo sottoscritto un accordo anche con il gruppo cooperativo CGM per la fornitura di servizi: ora anche le prestazioni realizzate dalle cooperative e dai consorzi della loro rete saranno a disposizione di chi utilizza la nostra piattaforma.

Ma la peculiarità più interessante di WelfareBit riguarda la particolare relazione che questo istaura con i fornitori di servizi. L’operatore ha infatti impostato il suo portale in modo tale da consentire ai dipendenti di richiedere l’attivazione on demand di convenzioni con esercenti e fornitori esterni. L’obiettivo, come era già emerso per altri attori del mercato, è quello di agevolare la spendibilità del budget welfare previsto dall’impresa e, allo stesso tempo, coinvolgere anche le attività commerciali del territorio.

Questa particolare modalità fruizione del credito welfare consentirebbe al lavoratore di usufruire del servizio richiesto in pochi giorni. Questo anche perché non vi è nessun tipo di contratto diretto tra WelfareBit ed il fornitore, ma è direttamente il fruitore del credito Welfare che può utilizzare lo stesso come e dove vuole. Ciò è interessante anche in relazione alla prassi di riferimento in materia di qualità dei servizi di welfare aziendale a cui UNI, l’Ente Unico di Normazione, sta lavorando.

WelfareBit e il territorio

Nonostante la sua giovane età, WelfareBit sta iniziando a implementare anche accordi territoriali. Ne è un esempio il progetto messo in piedi a Biella, in Piemonte, nato grazie ad un’intesa tra l’Unione Industriale locale, Sella Broker (società di brokeraggio assicurativo del Gruppo Sella), il Consorzio sociale Il Filo da Tessere, la cooperativa Spazio Aperto e WelfareBit, appunto. L’accordo ha dato vita ad un piattaforma territoriale che consentirà ai dipendenti delle aziende associate all’Unione Industriale, in particolare alle piccole, medie e micro imprese, di fruire di servizi di vario genere, con effetti positivi sulla qualità della conciliazione vita-lavoro.

 

*Il seguente articolo è stato pubblicato su Secondowelfare.com, il 22 marzo 2019

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