Il welfare raddoppia (tra i sospetti del sindacato)
di Rita Querze*
Raddoppia il limite massimo per il welfare aziendale «unilaterale», cioè concesso dal datore di lavoro senza un accordo con il sindacato. L’ articolo 112 del decreto Agosto prevede che si passi da 258 a 516 euro, ma soltanto per il 2020. Si tratta di una somma da garantire ai dipendenti sotto forma di buoni spesa o benzina, per fare un paio di esempi.
Con il vantaggio che su di essa non graveranno tasse.
Se il datore di lavoro mette 100, 100 arriva nelle tasche del lavoratore. Non è escluso quindi che a Natale le aziende che non hanno subìto troppo la crisi o addirittura hanno gestito un superlavoro a causa dell’ emergenza Covid approfittino dell’opportunità per garantire un premio detassato ai dipendenti.
Ma nel sindacato l’unilateralità non piace. I metalmeccanici della Fim Cisl, guidati dal neosegretario Roberto Benaglia, chiedono che il raddoppio a 516 euro sia confermato per i prossimi anni ma vorrebbero anche che fosse collegato alla contrattazione.
Al ministero dell’Economia si fa presente che la norma potrebbe offrire alle parti sociali uno strumento in più nel rinnovo dei contratti. Con l’ultimo accordo dei metalmeccanici, una parte dell’aumento venne garantito in welfare. Certo, le categorie che volessero cogliere l’opportunità dovrebbero chiudere il contratto entro l’anno. Un traguardo alla portata di pochi.
*Il seguente articolo è stato pubblicato su Corriere della Sera, 25 agosto 2020