Il welfare aziendale di fronte alla pandemia: i risultati di Welfare Index PMI 2021
Durante l’emergenza le imprese sono diventate più consapevoli del loro ruolo sociale, investendo maggiormente sul fronte del welfare. Secondo l’indagine promossa da Generale Italia sanità e conciliazione sono le aree di maggior impegno delle imprese, che spesso hanno adottato misure anche in favore delle comunità. Anche per questo, ha dichiarato il Ministro Orlando, il Governo continuerà a lavorare sulla defiscalizzazione.
di Valentino Santoni*
Giovedì 9 settembre presso il Teatro Eliseo di Roma si è tenuta la presentazione del Rapporto Welfare Index PMI 2021 e la premiazione di 105 Imprese “Welfare Champion”. L’iniziativa – promossa da Generali Italia con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio – ha analizzato il livello di welfare attraverso più di 6.000 “interviste” ai responsabili di altrettante piccole e medie imprese italiane.
Il welfare aziendale ai tempi del Covid-19
Come negli anni precedenti, Welfare Index PMI ha inteso raccogliere informazioni sul ruolo del welfare nelle imprese con meno di 1.000 dipendenti, invitando il management e i responsabili aziendali di tali realtà a rispondere ad un questionario (o a un’intervista telefonica). I dati raccolti risentono dunque della peculiare modalità di campionamento. Nel momento in cui si prende in considerazione un campione volontario di imprese si dà infatti per scontato che chi partecipa all’indagine sia già a conoscenza di cos’è il welfare aziendale e, allo stesso tempo, sia probabilmente esperto, o quanto meno consapevole, del ruolo che questo può giocare sotto diversi punti di vista. Fatta tale premessa, i dati presentati offrono informazioni interessanti circa i comportamenti delle PMI del nostro Paese sul fronte del welfare e delle politiche di conciliazione famiglia-lavoro.
La aree analizzate
Il rapporto offre in questo senso un monitoraggio aggiornato delle iniziative messe in campo dalle imprese – di tutti i settori produttivi e tendenzialmente di tutte le classi dimensionali – suddividendole in dieci aree: previdenza integrativa, salute, conciliazione vita-lavoro, sostegno economico, sviluppo del capitale umano, sostegno all’istruzione di figli e familiari, diritti e inclusione, sicurezza e prevenzione, responsabilità sociale, welfare allargato al territorio e alle comunità.
Cosa è cambiato con il Covid
Secondo il report l’avvento del Covid-19 ha portato molte imprese ad essere sempre più consapevoli del loro ruolo sociale e, in questo senso, ad assumersi nuove responsabilità. Il Rapporto ha messo in evidenza che per affrontare la pandemia le imprese hanno attuato numerose iniziative di welfare e il 64% delle PMI che hanno partecipato all’indagine sono “particolarmente attive” nel campo del welfare, avendo attivato iniziative che riguardano almeno quattro delle aree sopra citate.
Figura 2. Livello di welfare nelle imprese
Gli ambiti di intervento prevalenti
In ambito sanitario le organizzazioni produttive si sono impegnate a introdurre servizi diagnostici per il Covid-19 (43,8%), servizi medici di consulto anche a distanza (21,3%) e nuove formule assicurative sanitarie (25,7%). Per quanto riguarda la conciliazione vita-lavoro, invece, molte hanno optato per garantire una maggiore flessibilità oraria (35,8%), nuove attività di formazione a distanza (39%) e aiuti per la gestione dei figli e degli anziani (7,2%). Altre misure hanno invece interessato più ambiti, come gli aumenti temporanei di retribuzione e bonus (38,2%), forme di sostegno nell’educazione scolastica dei figli (4,8%), donazioni verso la comunità (16,4%) e sostegni al Sistema Sanitario e alla ricerca (9,2%). La gran parte di queste iniziative sono tuttora in corso e per il 42,7% delle imprese sono strutturali e permanenti.
Figura 1. Le misure di welfare durante la pandemia
L’impatto su giovani, donne e comunità
Inoltre, emerge che il 54,8% delle imprese che hanno inserito il welfare nella strategia aziendale ha registrato ritorni positivi sulla produttività. Il rapporto di quest’anno ha infatti cercato di stimare anche l’impatto che il welfare aziendale può produrre. Secondo il report, le misure di welfare per i dipendenti avviate negli ultimi 12 mesi avrebbero avuto un ritorno positivo:
- in termini di salute; cresce al 92,2% il numero di imprese che mette salute e sicurezza dei lavoratori come valori centrali nella gestione dell’azienda; il 22% hanno già attivato numerose iniziative di salute e assistenza per i lavoratori e i familiari.
- per i giovani e l’occupazione; oltre la metà delle aziende più attive nel welfare ha assunto nuovi lavoratori (51,2% vs media del 39,8%) contribuendo alla mobilità sociale di donne e giovani;
- per le donne; la presenza femminile sale al 42% nelle imprese più attive nel welfare vs media 32,5%; salgono al 45,5% le donne in posti di responsabilità vs media 36,2%;
- per la comunità in cui l’azienda è inserita; il 56% delle imprese hanno attivato iniziative a sostegno della propria comunità
Orlando: avanti con la defiscalizzazione del welfare
Tra i tanti interventi susseguitesi nel corso dell’evento del 9 settembre – come riporta Adnkronos – c’è stato anche quello del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando. Il Ministro ha dichiarato che “il governo continua a lavorare nel solco degli interventi dei governi scorsi sulla defiscalizzazione del welfare aziendale che hanno dato risultati anche molto buoni. L’avvio di questa politica è arrivata con il governo Renzi ed è stata continuata in quelli successivi“.
L’importanza del welfare integrativo
Secondo Orlando, “che il welfare sia importante e non sia una cosa che viene dopo la competitività lo ha dimostrato purtroppo la pandemia: i Paesi che stanno reagendo meglio al trauma del virus sono quelli che hanno un welfare più forte. Il welfare può fare molto per i lavoratori sia in termini di promozione, di protezione, di valorizzazione. Ed è molto importante guardare a come in questi anni è cresciuto un welfare anche aziendale che integra e deve integrare quello pubblico. Il PNRR è una grande opportunità per potenziare il welfare“.
L’impegno del Governo
Sembra quindi che l’impegno del Legislatore verso il tema del welfare aziendale non sia destinato a cessare. Questo è dimostrato anche dalla recente chiusura del bando Conciliamo che – dopo quasi due anni – ha visto finalmente una conclusione. Dalle parole di Orlando si evince come il Governo sia attento a un tema come quello del welfare aziendale. Ora staremo a vedere quali saranno le proposte del Legislatore, soprattutto in vista della definizione degli interventi inerenti il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
*Il seguente articolo è stato pubblicato su www.secondowelfare.it il 12 settembre 2021