Il welfare aziendale per i figli, cosa dice l’Agenzia delle Entrate
Dalle spese mediche pagate per i figli dei dipendenti fino alla detrazione sugli abbonamenti ai mezzi di trasporto locali usata dai ragazzi. Il decreto Sostegni-ter (Dl 4/2022) salva molti programmi di welfare aziendale. O, meglio, la possibilità che i bonus fiscali che ne derivano vengono applicati anche alle spese sostenute per i figli (e non solo a quelle pagate dai lavoratori).
Il problema si è posto con l’introduzione dell’assegno unico universale per i figli, che ha abolito le detrazioni per i familiari a carico riservate – appunto – ai figli di età inferiore a 21 anni. Venendo meno le detrazioni, cadeva anche il presupposto cui “agganciare” le spese pagate per i figli fiscalmente a carico (cioè con un reddito complessivo non superiore a 4mila euro).
Ora l’Agenzia delle Entrate, con Circolare 4/E del 18 febbraio 2022, conferma che per i figli a carico «continuano a spettare le detrazioni e le deduzioni previste per oneri e spese sostenute» nel loro interesse. Inoltre, «per i figli di età inferiore ai 21 anni, anche se non fiscalmente a carico, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’ articolo 51, comma 2, del Tuir in tema di welfare». Vale a dire che non concorre al reddito il valore normale dei servizi di welfare messi a disposizione dal datore a tutti i dipendenti «anche se goduti da figli di età inferiore ai 21 anni».