Voglia di benefit nelle aziende. Sei imprese su dieci pronte ad aumentare gli investimenti
Benefit aziendali sempre più in voga, in particolare per attrarre e trattenere i talenti. Più di sei aziende italiane su dieci, infatti, hanno in programma di aumentare i finanziamenti ai programmi di benefit, questo nonostante oltre la metà delle stesse sia preoccupata dall’aumento dei costi, che inciderà pesantemente sulle politiche che si potranno intraprendere. Un’attenzione rinnovata anche grazie alla politica di agevolazioni intrapresa negli ultimi anni.
L’esecutivo a guida Fratelli d’Italia, in particolare, con il recente decreto Lavoro ha innalzato a 3 mila euro la soglia di esenzione per i fringe benefit, confermando la decisione identica presa nel 2022 dal governo Draghi.
Sono alcuni degli spunti che emergono dalla ricerca “Benefits trends survey 2023” realizzata da Wtw, società di consulenza multinazionale. La ricerca ha esaminato le tendenze future delle strategie benefit di 5.233 aziende a livello globale (di cui 149 in Italia), indagando “come vengono utilizzate soluzioni innovative per le sfide attuali e come le organizzazioni stanno adeguando la progettazione, il finanziamento, la gestione e l’analisi dei benefit” su una platea di 22,9 milioni di dipendenti a livello globale (di cui 300.000 in Italia).
“Più della metà delle aziende italiane (52%)”, si legge nella ricerca, “dichiara che l’aumento dei costi avrà un forte impatto sulle strategie benefit. Allo stesso tempo le aziende identificano quale sfida principale per le risorse umane la necessità di attrarre e trattenere i talenti chiave (75%). Grazie ai vantaggi economici derivanti dalla normativa italiana e visto l’apprezzamento dei dipendenti per questa categoria di incentivi, i benefit appaiono lo strumento in grado di gestire queste spinte contrastanti, tanto che l’investimento nei benefit rimane una priorità importante: il 63% delle aziende destinerà finanziamenti aggiuntivi ai programmi benefit”.
Nel report si evidenzia quindi come le preoccupazioni per l’aumento dei costi abbiano subìto un’accelerazione, essendo ora il secondo tema più importante che sta influenzando le strategie di benefit “nonostante non fosse neanche tra i primi quattro nel 2021”.
Parlando delle aree chiave su cui imprese e organizzazioni stanno investendo per migliorare la strategia di benefit, la ricerca individua la soddisfazione delle esigenze di tutti i dipendenti (65%), la gestione dei costi della vita (59%) e generiche azioni per assicurare il benessere della forza lavoro (54%). Al fine di supportare i propri dipendenti, le aziende hanno indicato come priorità quelle di facilitare l’accesso ai servizi sanitari (53%), assicurare modalità di lavoro flessibili (53%), investire in percorsi di formazione e sviluppo di carriera (45%) e garantire tutele dai gravi rischi (32%). Infine, per le aziende è importante costruire un ambiente o una cultura aziendale in cui i dipendenti si coinvolgano a vicenda per aumentare il benessere e il ricorso ai benefit (33%), incentivare la fruizione dei pacchetti di benefit durante tutto l’anno (32%) e supportare le persone attraverso strumenti, modelli e servizi di consulenza (30%).
Un elemento che emerge dalla ricerca è la sempre più crescente attenzione al comparto salute in Italia, con un collegamento diretto alle difficoltà del sistema sanitario pubblico, almeno secondo l’opinione della senior associate di Wtw Teresa Mallardi:
“è molto interessante rilevare come le aziende intendano puntare sulle prestazioni sanitarie per potenziare la propria strategia benefit. Questo dato conferma ancora una volta la capacità delle organizzazioni di leggere i bisogni della forza lavoro. Nel contesto italiano dove le inefficienze del sistema sanitario nazionale inducono le persone a rivolgersi a strutture private e in alcuni casi a rinunciare alle cure, offrire delle coperture per il rimborso delle spese mediche, incoraggiare la prevenzione tramite check up, implementare iniziative che incoraggino l’adozione di uno stile di vita sano, sono strumenti utili per assicurarsi una forza lavoro attiva e in salute e allo stesso tempo alleggerire il peso che grava sulle famiglie”.
*Il seguente articolo è stato pubblicato su ItaliaOggi, il 7 agosto 2023